OGLIASTRA
D'incanto sventagli il vento feroce
Che sradica piante e cappelli impagliati
Rugosa terra di sughero e lentischi
Amara di miele selvatico e corbezzoli bitorzoluti
Silenzi a volte rotti dall'acre polvere da sparo
Sangue versato per onore leso
Sulle tue pietre antiche arse da un sole feroce
Che sgretolandole
Sabbia
la tua volontà è annullata dalla dolcezza onanistica di questo mio mare
Pastori sapienti dosatori del verbo percorrono capezzoli immortali
Frutto delle bestie fatate
A te canto Ogliastra
Madre crudele
Sorella generosa
Amante dagli appetiti sconfinati
dei tuoi figli che pur fuggendo
Tornano sempre alla tua corte dolceamara
Che con la sua bellezza lunare incanta e incatena
Pane ,sangue,dolcezza,odio,amore,fedeltà,malia
I tuoi frutti
Mi basta ammirarti nei tuoi giorni di bellezza sconfinata
Per dimenticare il male
Pietro Mereu (maggio 2003)

Grazie Pietro una bellissima visione di questo paradiso di Sardegna, peraltro raccontato bene in poche strofe...merita,merita!!!Bravo!
RispondiEliminaperchè nn metterci un pò dell'invidia,piscinusu,,,, come manca la chiesa potente e crudele,quanto astuta e presente? Estirpata dalla Penisola seppur così pura. Non Si sentono gli odori neppure le stagioni.Onore o denaro?
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