Capita a tutti un periodo in cui le cose vanno storte, in
cui ci si trova ad un bivio e non si sa che fare. A tutto questo si aggiunga
,lo stress del quotidiano, il bombardamento di notizie negative ,e ad un certo
punto quando si sta sull’orlo del baratro ci si domanda: Che fare? La cosa più
frequente, nei paesi occidentali, è prendere un appuntamento con uno
psicoterapeuta, e cercare di trovare il bandolo della matassa della tua vita
scombinata, alcuni fanno solo psicoterapia altri associano psicofarmaci. Altri
psicofarmaci e ansiolitici come lo xanax e altri come aspirine. Io nei periodi
no, ho sempre avuto a che fare con terapisti che utilizzavano tecniche non convenzionali,
a Roma,zona campo dei fiori, andavo da una strampalata quanto efficace
terapista, tra l’altro pronipote di Einstein, che si metteva su un letto mentre
io stavo nella poltrona e attuava una terapia basata sul racconto di storie .Nonostante
la bizzarria del metodo, ho trovato questo modus operandi molto efficace ,
oltre a alla terapia individuale, l’arzilla vecchietta(al tempo aveva circa 80
anni) teneva anche un laboratorio
,frequentato da quasi tutti i suoi pazienti, di Teatro terapia che finiva
sempre con una spaghettata. Noi partecipanti eravamo tanti giovani, vecchi ,
ricchi e poveri, accomunati dal comune senso di disagio . In quei momenti tra
le lacrime e le risate si riscopriva una dimensione che tutti danno per
scontata,l’umanità e l’incontro con persone che in un determinato momento
guadano il fiume della difficoltà . Durante certi incontri si faceva
meditazione, sia con visualizzazione degli oggetti sia recitando dei mantra,
per lo più tibetani. Qualche anno prima avevo scoperto la meditazione,
attraverso dei miei amici buddisti, del sokagakai, ma fu a diciottenni i che sentii per la prima
volta una persona “recitare “questo mantra, ed era il figlio dei padroni della
casa presso la quale ero in pensione a Cagliari. Nella mia vita prima di sperimentare questa forma di
conoscenza, perché la meditazione è una vera forma di conoscenza empirica,
l’avevo sempre snobbata e ritenuta una pratica per fricchettoni e alternativi.
Ma dopo averne provato i benefici effetti mi dovetti ricredere, e nel periodo
in cui iniziavo a meditare quotidianamente, lessi per puro caso il libro “ In
acque profonde” di David Lynch, che raccontava come la meditazione
trascendentale avesse cambiato, in meglio, la sua vita. Questo succedeva tra l’inverno del 2007 fino
all’estate del 2008, stavo meglio,questo mio approcio terapeutico con la
meditazione mi appagava.
Poi un amico di amici Mickey, che vive in India,
precisamente a Varkala nel Kerala, da parecchi anni, dove ha una sorta di Guest
House, delle ville che affitta e un centro di medicina Ayurvedica mi disse “ Tu
devi fare Vipassana fai questo favore a te stesso”. Mi feci spiegare cosa fosse
questo Vipassana, e in pratica lui mi spiegò che si trattava di una pratica di
meditazione, in cui non si utilizzava né visualizazione né verbalizzazione, il
corso base durava 10 giorni nei quali si stava in un luogo isolato, alla
presenza di un maestro,e soprattutto in silenzio. In silenzio per 10 giorni, io
che sono un logorroico cronico rimasi un po’ interdetto, e lui mi disse “ Io
insisterò finchè non andrai”.In effetti, per mesi lui continuava a ripetermelo,
e io cercavo sempre di tergiversare , cercando le solite scuse” Queste sono
stronzate”, “ Ma io dopo 3 giorni scappo , come si fa a non parlare?”, “ Ma
dove lo trovo il tempo per andare?” Cioè, devo sparire dal mondo per 10 giorni…impossibile”.
Sono pressappoco le scuse che tutti si creano per evitare di fare un corso del
genere. Poi invece mi documentai e decisi di partire per l’unico centro di
Vipassana che c’è in Italia a Lutirano di Marradi in provincia di Firenze.
Dovete sapere che in sanscrito Vipassana significa “ vedere le cose in
profondità,come realmente sono” , e quando si accetta di fare questi corsi per
apprendere questa Arte di vita,come viene chiamata, bisogna rispettare certe
regole. I corsi non hanno un costo, in tutto il mondo chiunque, previa
prenotazione, può accedervi ,lasciando, alla fine del corso, un’offerta. Non si
possono usare telefonini, non si legge, non si parla, non si mangia carne per
tutta la durata del corso, non ci si può masturbare, ci si veglia alle 4.30 del
mattino al suono del gong e si va a dormire alle 21.30. Si medita tutto il
tempo, tranne che per piccole pause e per i pasti principali.
Incontrai in treno altri allievi come me, quando arrivammo
in stazione un pulmino del centro venne a prenderci, e dopo averci fatto
consegnare telefonini ,libri, chiavi e ogni possibile strumento di distrazione
ci trovammo proiettati in una nuova dimensione .Ci presentarono il corso, poi
dalle 19 del giorno di arrivo, un gong decretò la fine delle parole e l’inizio
del silenzio.
Il centro di Marradi è collocato in una zona di alta
collina, e nel periodo del mio corso, fine ottobre inizi di novembre, la
temperatura era bassa e noi non avevamo riscaldamenti. Quindi vi lascio
immaginare il confort. Si viveva in 3 ambienti principali, la sala di
meditazione, la sala mensa e le camerata dove si dormiva in 4 \5 persone.
Infatti c’è un documentario girato in India, che parla di come il Vipassana,
introdotto in alcune carceri indiane, abbia fatto crollare il livello interno
di violenza. Il motivo per cui questa meditazione presuppone l’assenza di
distrazioni, è il fatto che è una sorta di purificazione mentale.
Un viaggio dentro se stessi, per incontrare la propria parte
più profonda,uscendo da una quotidianità che attraverso mille azioni impedisce di leggersi veramente dentro. Come e cosa sia il Vipassana
è difficilmente spiegabile , perché presuppone
l’esperienza diretta: è conoscere
direttamente la propria interiorità e incontrare sei stessi senza veli o
maschere. In alcuni momenti è dura, durissima, ma quasi tutti riescono a ultimare
il corso. Durante corso a cui
partecipai, solo tre persone non riuscirono a terminarlo. Attraverso un rallentamento dei propri ritmi
vitali, si riscopre uno scorrere del tempo ormai scomparso, lento, lentissimo,
i giorni sembrano non passare mai. Mentre quando siamo sbattuti nella nostra
quotidianità, il tempo ci divora implacabile. Al decimo giorno gong annuncia la
fine del silenzio, e le persone con cui hai condiviso tanti giorni di assenza
di suono diventano anche voci e non più facce . La felicità è grande, nella
condivisione di una esperienza cosi bella e edificante.
Risenti anche la propria voce è alquanto strano, ma un
effetto ,difficilmente spiegabile, è quello di aver perso circa 5 quintali di
pensieri ed essere purificati. Per
diventare Maestri di questa disciplina,dopo il primo corso di 10 giorni ne
servono altri da 20 , da un mese e da 3 mesi, ma credo che si debba avere una
fortissima motivazione per perseguire un traguardo simile. Dopo il corso ,
molte paure , dubbi spariscono insieme al peso corporeo per via della dieta
macrobiotica (io persi 4 kg) e bisognerebbe continuare per due volte al giorno
a meditare, ma sono pochi quelli che ci riescono. Io per qualche settimana ci provai
, ma poi rientri nella vita fatta di
parole, libri e quel magnifico isolamento, venendo meno, ti fa
ripiombare nella routine. Il mondo occidentale, è gravemente malato, siamo
troppo pieni di parole paure,sogni di gloria e desideri terreni. Un uomo di
successo in India è colui che non ha più desideri, In occidente invece l’uomo d
i successo è quello schiavo dei suoi desideri.
Se siete tristi, demotivati, se vi sentite soli, o non amati, incompresi,
vessati meditate che Vi passana.
