lunedì 20 febbraio 2012

Ogliastra





OGLIASTRA

D'incanto sventagli il vento feroce
Che sradica piante e cappelli impagliati
Rugosa terra di sughero e lentischi
Amara di miele selvatico e corbezzoli bitorzoluti
Silenzi a volte rotti dall'acre polvere da sparo
Sangue versato per onore leso
Sulle tue pietre antiche arse da un sole feroce
Che sgretolandole
Sabbia
la tua volontà è annullata dalla dolcezza onanistica di questo mio mare
Pastori sapienti dosatori del verbo percorrono capezzoli immortali
Frutto delle bestie fatate
A te canto  Ogliastra
Madre crudele
Sorella generosa
Amante dagli appetiti sconfinati
dei tuoi figli che pur fuggendo
Tornano sempre alla tua corte dolceamara
Che con la sua bellezza lunare incanta e incatena
Pane ,sangue,dolcezza,odio,amore,fedeltà,malia
I tuoi frutti
Mi basta ammirarti nei tuoi giorni di bellezza sconfinata
Per dimenticare il male
 
Pietro Mereu  (maggio 2003)

2 commenti:

  1. Grazie Pietro una bellissima visione di questo paradiso di Sardegna, peraltro raccontato bene in poche strofe...merita,merita!!!Bravo!

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  2. perchè nn metterci un pò dell'invidia,piscinusu,,,, come manca la chiesa potente e crudele,quanto astuta e presente? Estirpata dalla Penisola seppur così pura. Non Si sentono gli odori neppure le stagioni.Onore o denaro?

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