lunedì 19 marzo 2012

A Mio Padre







MIO PADRE

Monumento inflessibile e magnifico

Quanto mi raccontano le tue pause infinite

io che di parole son prodigo

Non riesco a dirti che per me sei importante

forse mai te lo dirò

Siamo uomini di terra e acciaio forgiati dal sole di questa nostra muta isola

Amici virili e imbattibili

Ricordo le sere al cinema della mia fanciullezza

E anche le tue assenze

Ricordo la cinghia che feriva più la mia anima

Ma so che il tuo cuore piangeva dopo

Le mie scarpe nuove andavano a discapito del tuo giaccone liso

Ma tu eri felice della mia effimera istantanea felicità

Così deve essere un padre

Tu non mi hai insegnato ad amare i classici greci o l’arte

Ma piuttosto storielle da bar e stupende inutili cazzate

La tua lezione è molto più preziosa

La determinazione delle tue idee

Il tuo spirito di sacrificio

E la tua grande lealtà e voglia di mettere pace

In una famiglia di iene minata dall’avidità tu sei stato un domatore con la frusta di piuma

Caro mio Padre vedo le tue carni invecchiare e i tuoi capelli imbiancarsi

Gli occhi si fanno sempre più piccoli tra cascanti bargigli

Ma la loro luminosità mi irradia quando esplodono in una risata

Che risuona in questo tuo regno di silenzio

Pietro Mereu (1999)

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