MIO PADRE
Monumento inflessibile e magnifico
Quanto mi raccontano le tue pause infinite
io che di parole son prodigo
Non riesco a dirti che per me sei importante
forse mai te lo dirò
Siamo uomini di terra e acciaio forgiati dal sole di questa nostra muta isola
Amici virili e imbattibili
Ricordo le sere al cinema della mia fanciullezza
E anche le tue assenze
Ricordo la cinghia che feriva più la mia anima
Ma so che il tuo cuore piangeva dopo
Le mie scarpe nuove andavano a discapito del tuo giaccone liso
Ma tu eri felice della mia effimera istantanea felicità
Così deve essere un padre
Tu non mi hai insegnato ad amare i classici greci o l’arte
Ma piuttosto storielle da bar e stupende inutili cazzate
La tua lezione è molto più preziosa
La determinazione delle tue idee
Il tuo spirito di sacrificio
E la tua grande lealtà e voglia di mettere pace
In una famiglia di iene minata dall’avidità tu sei stato un domatore con la frusta di piuma
Caro mio Padre vedo le tue carni invecchiare e i tuoi capelli imbiancarsi
Gli occhi si fanno sempre più piccoli tra cascanti bargigli
Ma la loro luminosità mi irradia quando esplodono in una risata
Che risuona in questo tuo regno di silenzio
Pietro Mereu (1999)

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